Dimmi, Come Stai?

Cosa dice di me quel gesto, quel semplice gesto che nasce dal corpo senza una precisa volontà o un preciso intento.

Cosa dice di me la rigidità che sento nelle mie gambe mentre cerco di aggrapparmi al sostegno delle mie radici.
Cosa dice di me quella bocca digrignata che a denti stretti cerca di controllare l’incontrollabile.
Cosa dice di me quel respiro corto che trattiene ogni emozione.
Cosa dicono di me le mie spalle incurvate in avanti nel tentativo di proteggere le mie fragilità.
Cosa dicono di me i miei occhi sfuggenti che a fatica incrociano quelli di un’altra persona, sopratutto quella che ho davanti, riflessa nello specchio.
Cosa dice di me il mio corpo con i suoi innumerevoli dettagli.
Il corpo parla di noi. Parla dei nostri vissuti, delle emozioni e delle nostre parti più intime. Parla di insicurezze e paure, di gioie e passioni.
Il corpo non mente mai!
Racconta le sue innumerevoli storie e reagisce immediatamente ai vissuti interiori.
Siamo gentili col nostro corpo se oggi, proprio oggi, non risponde ai nostri stimoli come vorremmo.
Rispettiamolo se è stanco o se oggi sente di doversi aggrappare con i denti alla vita, o se le nostre gambe decidono di irrigidirsi. Proprio oggi, non arrabbiamoci col nostro corpo perché non risponde ai nostri comandi come vogliamo.
Permettiamo al corpo di raccontarci da dove nasce quel bisogno e lasciamogli la possibilità di portarci in quella storia che ha deciso di raccontarci.
Una storia che ci appartiene. Forse la più vera che potremo mai ascoltare.
Dopo aver ripreso i corsi post lock-down una delle cose che ho notato maggiormente nelle mie allieve sono la rigidità nelle gambe, i denti stretti e il respiro corto.
Non credo di aver mai sentito tanto bisogno di recuperare il rapporto col corpo come in questo momento storico.
Il respiro si accorcia per paura del contagio, le gambe si irrigidiscono per paura della sopravvivenza, i denti si stringono nel disperato tentativo di controllare l’incontrollabile. Tutto il corpo si fa piccolo nel tentativo di occupare meno spazio possibile per mantenere la distanza.
Ci accorgiamo di fare tutto questo? Forse.  
Comsapevoli o meno, il nostro corpo reagisce ai nostri stati d’animo e all’energia che respiriamo.
Ed è per questo che penso sia fondamentale portarci attenzione e consapevolezza.
L’emozione e il pensiero influenzano il corpo, ma anche il corpo influenza l’emozione e il pensiero.
Basta correre. Basta aggrapparsi a qualunque informazione, notizia, pensiero che arriva dall’esterno.
Fermati!
Respira e lascia emergere la tua verità dal corpo.
Domandati dove stai andando con questa gran fretta, senza darti il tempo di decidere la direzione, trasportato da una corrente che non ti permette di ascoltare come stanno le fondamenta della tua casa.
Ascolta la VOCE del tuo CORPO!! La tua preziosa VERITÀ!
E dopo, solo dopo, rispondimi: come stai?

La mia danza in quarantena

In questo articolo voglio condividere con voi i meravigliosi doni che questa quarantena mi ha portato.

Apparentemente non c’entrano con la danza in senso stretto ma sicuramente c’entrano con il mio movimento verso la vita.

In questa quarantena ci siamo tutti trovati di fronte a tematiche personali più o meno impegnative e a prese di consapevolezza, a volte desiderate e cercate e a volte inaspettate.

La “danza” nella mia quarantena ha avuto diverse fasi e mi ha permesso di lavorare su tre principali tematiche:

 

1- IL CORPO come TEMPIO:

Nonostante per ovvi motivi non ho danzato molto, per non dire che non ho danzato per nulla, fermando il corpo è iniziata una danza molto interiore.

Il cuore della mia prima fase è stato il riposo, di cui avevo tanto bisogno. Questo mi ha permesso di lavorare, grazie a Marta Rudello e alle sue conoscenze naturopatiche, sul mio corpo, ritrovando i nuovi equilibri.

Marta è stata bravissima a guidarmi in questo primo movimento verso il prendermi cura a 360° di me, dedicandomi il giusto tempo, il giusto nutrimento, e il giusto spazio.

 

2- CONNESSIONE con la NATURA e MUTA della PELLE

La seconda fase è stata caratterizzata da una profonda connessione con il mondo naturale. Abitando in campagna e portando fuori il mio cane ho avuto la fortuna di poter osservare la Primavera da vicino, di poter raccogliere erbe selvatiche che hanno nutrito il mio corpo e la mia anima.

Ho anche finalmente trovato il tempo di creare il mio piccolo orticello, sperimentando l’abbondanza incredibile che la natura offre a tutti costantemente.

Da un piccolo seme una piantina piena di frutti. 

E con la rinascita della natura stavo rinascendo anch’io senza quasi accorgermene.

Sempre sotto splendida e sensibile guida di Marta, ho iniziato un secondo step del percorso naturopatico, nel quale ho iniziato a lavorare su aspetti più sottili attraverso la spagiria.

Un percorso sottile ma estremamente profondo, accompagnato da un lavoro intenso sul terzo Chakra, che inizialmente mi hanno particolarmente squilibrato per poi riportarmi al centro dei miei obiettivi reali.

Tutto questo lavoro, unito al maggiore tempo a mia disposizione e a ritmi di vita decisamente più adeguati, si è fuso con il lavoro iniziato l’anno scorso con Lorenzo Battistutta sul tema dell’autostima e del nutrire il lupo bianco. Ovvero sull’importanza di scoprire e fare ciò per cui si è nati, e portare quindi nella vita il proprio profumo unico e speciale.

Realizzare i propri sogni e essere connessi con quella voce dentro che sempre ci guida.

La sensazione fortissima è stata quella di cambiare pelle come un serpente, per riprendermi la mia vera pelle e canalizzare tutte le mie energie verso ciò che sono nata per essere.

Fondamentale in questa fase è stata anche la seduta del Mandala di Divin-Azione che ho sperimentato con Viviana Stella Fuardo.

Un’esperienza fortissima che mi ha permesso di dialogare con le parti più profonde di me stessa e di darmi guida e risposta in un momento decisamente faticoso: la mia muta.

Eh già perché per trovare nuovi equilibri bisogna perdere quelli vecchi e ogni cambiamento porta con sé qualcosa da lasciare andare per creare spazio a qualcosa che deve arrivare.

Viviana Stella è stata bravissima a guidarmi in questo processo attraverso il mandala. La sua capacità di ascolto e accoglienza è stata fondamentale e consiglio a tutti di provare.

 

3 – Azione e Direzione

Nella terza fase di questa quarantena ho riniziato a danzare. E mi rendo conto di come il contatto con il mio corpo è profondamente cambiato. E non potrebbe essere diversamente perché ora mi sento estremamente centrata e focalizzata su ciò che voglio realizzare.

È come se la nebbia piano piano si stesse dissolvendo e stessi mettendo a fuoco un sogno che in qualche modo farà da Faro verso la direzione nella quale voglio andare.

 

Finalmente, dopo tanto tempo, alcune parti di me sono riemerse e sono diventate talmente forti e chiare che non posso fare altro che andare verso la loro realizzazione e manifestazione nella mia realtà.

 

Insomma devo un grazie speciale a Marta Rudello, Viviana Stella Fuardo e Lorenzo Battistutta che, separatamente ma insieme, mi hanno guidata e sostenuta in questa quarantena. E devo ringraziare anche il mio meraviglioso corpo che mi ha permesso di “danzare” attraverso il cambiamento.

Un grande abbraccio e a presto per nuove danza insieme!

Ilaria Sorriso

 

Riferimenti e contatti:

Marta Rudello, naturopata, IG #pillolenaturopatiche, marta.rudello@gmail.com

Viviana Stella Fuardo, Danzaregina e Mandala di DivinAzione, 3398093889 www.danzaregina.com

Lorenzo Battistutta, Aligen, www.aligen.it, info corsi su Milano 3284075886 – ilariasorrisodeluca@gmail.com.

Fase 2 – LA VITA NON SI È MAI FERMATA !

Contrasti… paura e fiducia…
La vita, la natura ha sempre i suoi perché e ci chiede di fidarci..
Le erbe di campo crescono abbondanti, i frutti riempiono gli alberi e da ogni piccolo seme nascerà una nuova piantina che regalerà numerosi frutti.
Ogni frutto ha dentro di sé molti semi è una potenza generativa che definire abbondante è dir poco!
Da una ciliegia un albero di ciliegie. Da un pomodoro tanti semi e tante piantine.
Potenzialità infinite! La natura è infinita!
L’unica cosa che chiede in cambio è la pazienza e la cura.
Ci vuole tempo perché un seme diventi piantina.
Di cosa hai paura allora?
Se la natura è così infinitamente potente, di che cosa hai paura?
Le certezze stanno crollando… quelle finte però, per lasciare spazio a verità più vere.
Il vuoto ha un ruolo! Riempire un vuoto toglie una fase fondamentale alla creazione.
Obiettivi, sogni che sembrano più grandi di noi…
Chissà se il nocciolino della ciliegia sa che con gli anni diventerà un grande albero…
E se avendone visione quando è ancora così piccino ha paura di ciò che sarà…
Chissà se teme di fallire, o semplicemente se un passo dopo l’altro si lascerà essere… si lascerà compiere…
Si lascerà cadere dal suo albero casa, marcire sul letto di terra per poi dar vita alla sua trasformazione, e negli anni si ritroverà ad essere anch’esso un albero casa per molte ciliegie, con le quali condividere lo stesso destino.
Ci osserva la natura. Saggia, serena.
Lei sa che tutto accadrà con i tempi giusti…
Sa che ogni cosa è necessaria: la luce, il buio, il caldo, il freddo, il sole e la pioggia.
Tutto è necessario!
Persino la paura, che permette di fare e dare attenzione.
La gioia e le lacrime, l’attività e la passività, il riposo e la fatica!
Il pieno e il vuoto!
Quel vuoto che non va riempito per forza!
Quel vuoto che può essere anche piacevole e rilassante; che permette di vedere nel buio la verità di ciò che è veramente importante!
La natura tutto questo lo sa è semplicemente lascia che sia!
Tutto è abbondante ed a portata di mano ma è accessibile con la giusta misura e con rispetto:
Prendi ciò che ti serve e niente di più!
Fidati del fatto che non ti manca nulla!
Tutto ciò di cui hai bisogno per diventare il tuo meraviglioso albero e per dare luce ai tuoi frutti è già pronto per te e arriverà a te nei tempi giusti.
Ciò che serve è nulla di più.
Come la pioggia bagna la terra senza annegarla… ciò che serve è nulla di più!
Fidati di ciò che sei e del potenziale racchiuso nel meraviglioso seme che la vita ti ha donato.

Presenza e Movimento Autentico

Ringrazio questo tempo che mi sta dando la possibilità di approfondire tematiche che adoro come la DANZATERAPIA.

Anni fa avevo comprato un libro che si chiama “Il corpo cosciente” di Janet Adler.
Un libro perfettamente aderente a ciò che stiamo vivendo in questi giorni impegnativi e difficili per tutti.
È un momento di profonda incertezza che ci toglie la nostra libertà di movimento, ponendoci di fronte alle nostre paure, all’ignoto, ma anche al nostro bisogno di sentirci visti e riconosciuti nei nostri bisogni. Ci mostra la nostra capacità di fluire e di adattarci, ma ci mette anche di fronte al nostro senso critico, alla nostra indignazione e a tutte quelle sensazioni che una situazione particolare come quella che stiamo vivendo oggi fa emergere.
Questo libro è attualissimo perché la disciplina del Movimento autentico non è altro che una pratica di PRESENZA che ha l’obiettivo di sviluppare il proprio testimone interiore che osserva il proprio stesso movimento, consapevole del fluire.
Prima di questa situazione, il nostro movimento nello spazio e nel tempo era forse troppo frenetico e senza attenzione.
Un movimento dettato da pensieri, doveri, passato e futuro.. una corsa continua verso un qualcosa che nemmeno conosciamo..
E ad un certo punto tutto si ferma..
Sempre di più ci chiedono di restare chiusi nelle nostre case, di non fare, di non lavorare, di non uscire.
Se lo si guarda da un’altra prospettiva, ci viene chiesto di entrare nel vuoto.
Un vuoto che ci spaventa terribilmente e che continuiamo a cercare di riempire fagocitando cibo, cose da fare, articoli da leggere, notizie minuto per minuto.. E se siamo arrabbiati? Allora trovariamo persone o situazioni su cui scagliare la nostra rabbia, che sia il governo complottista o la persona al supermercato che compra solo un paio di cose invece di fare la spesa grossa, il corridore solitario o i guanti per terra, i vaccini, il 5G, medicine usate o non usate..
Insomma pur di riempire il vuoto diventiamo tutti poliziotti, medici paladini..
Io credo che questo sia perfetto in questa meravigliosa danza che è la vita, ma credo anche che serva solo a riempire il vuoto per non sentirlo. E anche questo fa parte dell’esperienza.
La domanda che pongo però a tutti voi e, soprattutto, a me stessa è: “siamo consapevoli di ciò che stiamo scegliendo?” ” siamo consapevoli che STIAMO scegliendo? 
Ebbene la vita ci ha messo davanti la possibilità di stare nel vuoto e ci sta chiedendo di starci come possiamo.. senza giusto né sbagliato, la vita ci chiede di stare nella nostra esperienza e di prendere consapevolezza delle emozioni che questo vuoto ci porta.
È qui che a mio avviso si può iniziare a praticare il movimento autentico.
Siediti un momento, respira profondamente e chiediti:
*sono pronto ad entrare nel vuoto che mi circonda per prendere consapevolezza del mio vuoto interiore?
*Sono pronto ad entrare in quello spazio dove è il mio corpo a portarmi nell’ esperienza cosciente del mio movimento?
*Sono pronto a lasciarmi muovere dal mio essere e rimanere testimone senza giudizio delle verità in esso nascoste?
*Sono pronto a lasciare andare ogni certezza del passato e del futuro per restare nel presente?
*Sono pronto a vedere chi sono veramente e a restare Fedele al mio vissuto senza giudicarlo?
Ecco, ora ti chiedo di portare nel tuo quotidiano, nei piccoli gesti che fai costantemente ogni giorno, quella attenzione e quella presenza che metteresti in una meditazione.. domandati:
*dove sei ora?
*Che cosa stai facendo?
*Come sta il tuo corpo?
*Che cosa provi?
Facciamo pratica di presenza nel movimento della vita quotidiana.
La vita è una DANZA che può essere vissuta consapevolmente oppure inconsapevolmente.. In entrambi i casi, nel momento esatto in cui mi sto muovendo e sono VIVA, sto facendo delle SCELTE.
Più consapevoli diventiamo di queste scelte, a partire dalle più piccole e semplici, più restiamo presenti al corpo e più potremmo fare esperienza cosciente della materia che si manifesta. 
“Il Corpo Coscente” di Janet Adler
https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__corpo_cosciente.php?6_9_4_2

L’importanza della PAUSA

L’importanza della pausa

Nella danza del ventre, come in qualunque altra danza, le pause sono fondamentali.
Le pause: fatte di respiro, sospiri e attese, di momenti vuoti che precedono a volte cambi repentini o movimenti forti e decisi.
La pausa!
Senza di lei nulla avrebbe senso.. quelle virgole, quei puntini di sospensione che rendono la danza intensa e interessante, perché imprevedibile, che permettono veramente di assaporarla e di apprezzare attività e stasi nella bellezza del suo contrasto.
Immaginate una danza frenetica senza pause né rallentamenti.. sarebbe come un quadro senza sfumature.. oppure immaginate di fare un discorso senza fermarvi mai a respirare..
E così anche la vita ci chiede ora di fermarci, di respirare, di rallentare..
Spesso faccio sperimentare alle mie allieve come portare fuori la propria energia o come tenerla dentro in momenti di raccoglimento e di profonda intimità.. il corpo cambia completamente il suo movimento ma in entrambi i casi le danze  sono meravigliosamente  intense  e lo sono proprio perché esistono entrambe.. è il dialogo tra la parte attiva e la parte passiva, tra l’andare e il fermarsi tra il resistere e l’abbandonarsi.
Oggi la vita ci pone davanti una situazione delicata.. che ci pone davanti al nostro essere impotenti nel controllare ciò che accade e ci richiede di accettare una situazione per molti inaccettabile, e ci porta di fronte  alle nostre paure  e al nostro istinto  legato alla sopravvivenza.. ci chiede sicuramente un cambio netto di abitudini e ritmi di vita.. ma anche ci pone davanti direttamente a noi stessi.
Forse il messaggio è proprio questo:
Abbandonarsi, fidarsi, lasciare che la vita sia così com’è, entrare nella pausa e lasciarsi penetrare da essa per ritrovare una profonda intimità prima di tutto con noi stessi con le nostre priorità. Fiducia!
Io sento che in me sta accadendo questo: da molto tempo sentivo dentro una voce che mi chiedeva di entrare in questa pausa, di fermarmi ad ascoltare, di sdraiarmi e restare immobile ma non ho ascoltato questo richiamo.. nei nostri ritmi incessanti, volti a riempire il tempo con molte cose, la vita ci chiede di fermarci. Anzi ci obbliga a farlo.
Un’occasione? Io credo proprio di sì.
Ascolta questo stare,
Ascolta questo vuoto,
Che cosa ti porta? Dove ti porta?
In fondo la vita è una danza.
Noi danzatrici lo sappiamo bene.. a volte durante un’esibizione può essere che ti dimentichi la coreografia o che il tuo velo decida di andare dove vuole o la tua spada decida di cadere.. può essere che inciampi o che inizi a piovere durante uno spettacolo all’aperto…ma nessuna si ferma sul palco e si continua a danzare comunque fino alla fine.
Non si può controllare tutto! E quando la vita ti pone davanti una situazione, puoi solo imparare a danzarci con fiducia, lasciando che i doni presenti possano arrivare a te.
Danza. Sempre. Nonostante tutto.
Da ❤️ a ❤️!
Ilaria Sorriso

La meravigliosa bellezza di essere Donna

La potenza della Shakti

Una delle cose che mi ha conquistato della danza del ventre è il cerchio di donne e sorelle che si viene a creare.
Nei miei gruppi tengo molto a creare un clima di cooperazione e collaborazione dove insieme si superano i limiti del singolo.
Nonostante questa danza venga spesso mentalmente associata ad una danza di assoli, in realtà nel gruppo si crea una rete potentissima dove ognuna ha la possibilità di esprimersi senza essere giudicata all’interno di uno spazio protetto e può arricchire quindi il gruppo della sua stessa unicità.
Eh sì perché c’è spazio per tutte per brillare.
In un cerchio di sorelle si sente nel corpo che non esiste nessuna competizione perché non ce n’è bisogno.
Questo Capodanno sono finita a sperimentare un’incredibile sostegno e meraviglia di un cerchio di sorelle alla ricerca della propria polarità femminile, alla ricerca della possibilità di incarnare al 100{d6c20a68807ee4c7cc2c348ad7b400ba9fe026bb5cdcf57c1787e306d1f2ca6e} l’energia della Shakti.
Abbandono, fiducia, apertura e piacere.
Noi donne, cicliche, lunatiche e volubili, in continuo mutamento, riusciamo a creare una rete talmente potente e avvolgente che quando si crea spariscono tutti i dubbi e le paure e si entra in un abbandono totale, reso possibile dal sostegno reciproco e dal meraviglioso profumo delle mille sfumature del femminile.
La danza del ventre ha il potere di portarci qui.
Al di là della tecnica, i suoi movimenti ci portano a cercare la morbidezza, l’abbandono, la fiducia e noi stesse nel nostro corpo e nelle nostre possibilità singole e di gruppo.
In questa danza troviamo molte degli innumerevoli volti della Shakti. Ci sono movimenti che rispecchiano alla perfezione le dee presenti in ogn’una di noi: dalle energie più fanciullesche a quelle più sensuali, dalle dee guerriere alle dee madri.
Spesso le donne oggi nella vita di tutti i giorni sono obbligate a mantenere dei ruoli lineari e statici e non gli è permesso di entrare nella propria ciclicità. I ritmi dello stress di tutti i giorni il giudizio sociale hanno fatto sì che molti di noi hanno perso il contatto con aspetti e sfaccettature del femminile considerati sconvenienti.
Ma questo ci ha rese incomplete e soprattutto chiuse a noi stesse, insicure e stressate in una continua lotta per diventare stabili e lineari.
E come se vedessimo un gatto dimenarsi per diventare un cane perché essere gatto è sconveniente.. noi donne cerchiamo sempre di più di incarnare un’energia che è maschile e non femminile e questo porta tutta una serie di conseguenze negative sia nella nostra vita di tutti i giorni, nelle nostre relazioni, sia nel nostro corpo.
Con la danza del ventre e anche con la danzaterapia si può andare a recuperare questi aspetti presenti in noi e si può sperimentare in uno spazio protetto la possibilità di ritornare ad essere multisfaccettate e incredibilmente DONNE.

TERRA: un profondo atto di fedeltà verso se stessi

Domenica 17 novembre abbiamo fatto il primo incontro del percorso danzare gli elementi della natura per riconnettersi con il proprio Universo interiore.
Abbiamo danzato la terra e celebrato la sua meravigliosa Potenza nella stabilità del ciclo della vita.
Dai nostri semini sono emerse radici che nutrite e protette dalla terra, madre amorevole, si sono trasformate in meravigliosi alberi desiderosi di vita, desiderosi di raggiungere il cielo.
Abbiamo scoperto che l’ombra e il buio presenti nella terra non sono necessariamente negativi, ma sono l’inizio di un meraviglioso viaggio alla ricerca della fedeltà verso noi stessi.
Fiducia, fedeltà, Costanza, determinazione, sostegno, resilienza, stabilità, presenza, pazienza, sono alcune delle parole uscite oggi dalle nostre danze.
La danzaterapia ha lo scopo di fare spazio a ciò che c’è già in noi, cercando di essere testimoni senza giudizio del processo continuo della vita.
Si allena la presenza al momento presente e la fedeltà a ciò che in quel momento si sta vivendo cercando di non giudicarlo ma semplicemente di testimoniarlo, dandogli l’importanza che merita.
Nella danzaterapia non si insegue nessun modello, non si indossa l’abito di nessuno, ma si crea un abito su misura, costituito dai propri vissuti e dalle proprie sensazioni.
Si va a cercare di portare alla luce quelle parti di noi che non sono state viste, riconosciute, apprezzate, celebrate, onorate..
spesso queste parti sono nascoste ai nostri stessi occhi, non perché siano negative, anzi a volte sono vere e proprie risorse, ma semplicemente perché non sono state comprese dalle persone intorno a noi e successivamente da noi stessi.
Viviamo in una realtà che ci propone costantemente modelli da seguire e in ogni cosa che viene fatta, dalla più spirituale alla più concreta, ci viene chiesto di adeguarci ad un modello, di raggiungere un certo risultato, di essere qualcosa che spesso non siamo e di vestire un vestito che spesso nemmeno ci sta comodo. Una continua rincorsa alla performance migliore..
Ma tutto questo non ci renderà mai felici perché anche se riuscissimo ad incarnare quel modello stiamo comunque tradendo noi stessi.
Quindi il mio invito è quello di allenarci a questa fedeltà, allenarci alla verità e alla presenza a noi stessi. Allenarci a non giudicare giusto o sbagliato ciò che sentiamo, ma onorarlo perché se esiste un sentire allora vuol dire che siamo vivi e vitali.
E allora la vita diventa una danza in continuo divenire e oggi non sarà mai uguale a ieri e nemmeno uguale a domani.
In questo percorso dedicato agli elementi della natura lo scopo è quello di sperimentare le qualità di movimento e le energie proprie di questi elementi, lasciando che la loro essenza entri nei nostri corpi e risuoni con quelle identiche parti che già esistono in noi.
Queste esperienze di movimento non solo ci riconnetteranno con noi stessi, ma ci permetteranno di imparare uno strumento di riequilibrio delle nostre energie interiori.
Spesso siamo sbilanciati in uno o più elementi e come in tutte le cose il troppo è il troppo poco potrebbero creare qualche disagio.
Attraverso la danza posso bilanciare e ritrovare un equilibrio.
Ringrazio le persone che hanno partecipato oggi con grande apertura di cuore e grande fiducia nel processo che la danza ha il grande merito di attivare.
Grazie ai nostri corpi che hanno permesso alle nostre verità di emergere e grazie alle nostre menti che nonostante i pensieri ci hanno permesso di sentire e vivere l’esperienza.
Vi aspetto al prossimo appuntamento dell’ELEMENTO ACQUA, maestra di fluidità e di adattabilità.
L’acqua, fonte e SORGENTE di VITA, attraverso il suo incessante fluire, ci porterà ad esplorare il mondo delle EMOZIONI.
Domenica 26 GENNAIO dalle 10.00 alle 12.00
Presso la Palestra Olistica Fiore del Risveglio in via Fermi 12 Vedano al Lambro.
Info e prenotazioni
3284075886 ilaria_danzadelventre@virgilio.it

Opportunità.. fortuna o merito?

Ieri ero in giro per Milano in cerca di opportunità… stavo cercando un modo per diffondere un progetto che mi sta molto a cuore. Parlo di Aligen, un progetto che vede come relatore Lorenzo Battistutta, che con i suoi corsi diffonde insegnamenti su come funzionano le dinamiche relazionali e le leggi naturali che regolano la vita sulla base della correttezza, dell’etica.

Ho incontrato Lorenzo Battistutta ormai 7 anni fa mentre conduceva una costellazione familiare che è stata l’inizio di un cambio netto nella mia vita.
Ho iniziato a frequentare i suoi corsi e ho scoperto che ciò che la mia voce interiore mi diceva da sempre non era sbagliato, nonostante fosse costantemente criticato dalle persone intorno a me.
Mentre ascoltavo le sue parole durante i corsi mi sono riconosciuta e finalmente ho scoperto che il mio punto di vista era reale e poteva esistente e che potevo quindi ascoltare e dare fiducia a quella voce che da dentro mi ha sempre spinto verso determinate direzioni.
Ho scoperto grazie a Lorenzo Battistutta che le opportunità arrivano per merito non per fortuna, e che però la vita non regala niente e in cambio dell’opportunità chiede di essere attivi e di rispettare l’equilibrio del non ferire gli altri e del non subire (etica).
Nessuno in natura prende senza dare né tantomeno da senza prendere.. un equilibrio perfetto in un ciclo vitale infinito e pieno di Abbondanza.
In natura nessuno fa finta di essere ciò che non è: non ho mai visto un fiore far finta di essere un leone né tantomeno un coniglio far finta di essere uno scoiattolo..
Ieri mentre ero in giro a Milano cercando di diffondere la conferenza che ci sarà il 23 novembre al centro macrobiotico Milanese alle ore 17.00 (segnatevelo, ne vale la pena) ho avuto un attimo di sconforto.. questa città così grande e dinamica mi dà la sensazione di essere impenetrabile, di fare fatica a instaurare delle relazioni, e creare una rete per diffondere questi strumenti che a me hanno rimesso in carreggiata e mi hanno restituito una direzione che mi sta portando enormi risultati.
È per questo che ci credo tanto, perché in questi anni quello che ho applicato ha portato dei cambiamenti enormi nella mia vita.
Io credo infatti che uno strumento che non eleva la realtà concreta, non è realmente uno strumento. Grazie invece agli insegnamenti di Lorenzo sono riuscita a realizzare molte cose e molte altre devo ancora realizzarle.. come la danza anche la vita richiede pazienza, richiede di fare un passetto alla volta e di non prendere tutto di petto.. ho ancora moltissimo da migliorare, molte cose le vedo e molte altre ancora non le vedo ma un passetto alla volta creerò una realtà sempre migliore e sempre più fedele a me stessa.
E con questa tenacia e determinazione ho SCELTO di continuato a girare per Milano, nonostante mi fosse venuto più volte il pensiero di tornarmene a casa, finché ho incontrato sul mio cammino un barettino che si chiama Pause, dietro Corso Buenos Aires, nato dal sogno di due ragazze che hanno deciso di aprirlo in quello stile unico e particolare con all’interno anche un negozietto di vestiti vintage. La vera bellezza di questo bar è la familiarità con cui sono stata accolta e da un caffè mi sono ritrovata a chiacchierare, non solo con la proprietaria ma anche con una ragazza che era seduta lì a bere il caffè anche lei.. e aldilà del progetto che stavo cercando di diffondere, si è creato un momento veramente piacevole con uno scambio umano relazionale di qualità.
Da lì mi è nata l’idea di cercare queste realtà piccole ma carine che nascono da un sogno e che diventano un progetto esattamente come il nostro.
Perché come dice Lorenzo i sogni sono l’unica cosa reale e vanno realizzati per diventare pienamente noi stessi.
Perché un fiore non fa finta di essere un leone.
Ho continuato quindi il mio giro per Milano e con mia grande gioia ho scoperto che è una città piena di sogni realizzati e dentro di me lo sconforto iniziale si è trasformato in curiosità e gioia di andare a cercare persone e realtà con le quali creare uno scambio e un sostegno reciproco nella reciproca realizzazione dei nostri sogni e progetti.
Una rete di persone che vogliono migliorare la propria realtà e che attraverso lo scambio equo creano abbondanza per tutti esattamente come accade in natura.
“Collaborazione” è l’opportunità che mi si è presentata. Unire le forze. Sostenersi in un cammino di persone attive che insieme creeranno una realtà migliore esaltando e nutrendo l’unicità e la bellezza della diversità. Esattamente come in natura. Ognuno fa esattamente ciò che è e tutti sono indispensabili per la vita stessa in un equilibrio di forze perfetto.
Anche noi possiamo farlo. Creiamo le nostre opportunità nel rispetto reciproco e nello scambio.
https://facebook.com/events/2475073415848244/?ti=as

La vita è Danza.. La Danza è Vita.

Si pensa sempre alla danza come a qualcosa da imparare.. una tecnica, un esercizio, un movimento corretto da esercitare.. di sicuro questo è vero ma è soltanto un aspetto. Se fosse solo questo allora si chiamerebbe ginnastica, mentre la danza implica un coinvolgimento emotivo e totale di chi la esegue, o per meglio dire, di chi la crea.

Eh sì perché la danza è un po’ come la vita si crea sempre e costantemente nel momento presente e ogni gesto esiste solo nel momento in cui viene eseguito: un attimo prima o un attimo dopo non esiste più.
Si può dire quindi che la danza non va eseguita, ma va vissuta. Esattamente come la vita, non va imparata ma va sperimentata e in questa continua esperienza dello sperimentare, si trova La Ricerca, interiore ed esteriore. Quella stessa ricerca che tiene viva la vita e la rende preziosa e ricca di crescita.
Il Movimento corretto e lo studio della tecnica sono dunque solo una piccola parte della danza.
A noi la scelta di cosa ci interessa..
Si perché di scegliere si tratta..
Nella danza, esattamente come nella vita, si può scegliere di muoversi senza presenza in una routine spenta di cose da fare senza metterci l’anima oppure si può ricercare una presenza consapevole, passo dopo passo, abitando il proprio corpo in ogni gesto, in ogni scelta, in ogni sfumatura.
Si accede così alla Vera Danza.. Quella che quando la guardi hai la pelle d’oca e che quando la danzi riempie la tua esistenza di pienezza, piacere e soprattutto verità. Quella danza di cui alla fine non puoi più fare a meno, perché ti ha ridato alla vita.
Perché accontentarsi solo della forma se puoi avere la tutto?
Guarda il mio canale YouTube:
https://www.youtube.com/watch?v=PNqKaiYZC2k[/embedyt

Specchio specchio delle mie brame..

Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?

E già! Arriviamo tutte a porci delle domande allo specchio.. Sia che ci sentiamo  streghe, principesse o cenerentole..
C’è chi si risponde “son io ovviamente” e chi invece “di sicuro qualcun’altra”..
Ma Cosa vedi veramente riflesso nello specchio?
Lo specchio…. questo Amico / Nemico….
Siamo sicure che rifletta proprio la nostra immagine? O ci mostra l’idea che abbiamo di essa?
Vedo spesso, inizialmente, nelle mie allieve, occhi attenti a cercare l’errore o l’imperfezione nel movimento, sguardi impietosi e giudicanti verso se stesse che cercano i difetti..
Occhi che avevo anch’io quando ho iniziato..
Eppure, dopo un po, scatta un qualcosa nella relazione con se stesse attraverso lo specchio..  e, come son cambiati i miei occhi, vedo cambiare anche i loro..
Quegli stessi Sguardi, pian piano si trasformano e dopo un po di anni quasi non sentono più il bisogno di verificare la propria immagine..
Occhi che hanno riscoperto il piacere nel corpo e che, finalmente, vedono la loro bellezza riscoperta nel movimento.. Occhi che vedono il riflesso di un gruppo di donne, sorelle che danzano insieme e non più un singolo da etichettare come vincente o perdente..
Vedono la bellezza che non è data da una perfezione di forme o di tecnica, ma da quella luce che emana da chi “abita” il proprio corpo, onorandolo per la sua unicità e celebrandolo nella sua danza. Sguardi che partono da dentro la propria anima e non più solo dagli occhi.
È pian piano non serve nemmeno più guardarsi perché ormai il movimento si sente nel corpo e la sua piacevolezza si assapora meglio con lo sguardo interiore che con quello esteriore.
Il piacere di danzare che permette di abbandonare la prestazione e concedersi all’ascolto del proprio unico e speciale capolavoro che è il proprio corpo e la propria danza.
E’ questo che fa la danza: TRASFORMA!
Questo tema mi fa ricordare l’emozione nel comprare i miei primi specchi per la mia sala.. Li presi di seconda mano a Genova da una scuola di danza e li ho tutt’ora nella sala dove conduco i miei gruppi. Un sogno che si è realizzato!
A volte mi chiedo.. Se questi specchi potessero parlare, cosa direbbero?? Quanti volti si sono specchiati in esso? Quante danze hanno testimoniato con il loro star di fronte costante e immutabile.. Danze singole, di gruppo..
Sguardi di donne che superano le loro paure e possono finalmente guardarsi negli occhi.. 
E poi le mie danze in solitaria dopo le lezioni.. quelle danze intime, emozionanti, che resteranno per sempre un segreto tra me e la me riflessa nello specchio… Danze speciali con musiche che toccano il cuore, risate e lacrime, forza e delicatezza.. un dono da Me a Me.
Se questi specchi potessero parlare.. Specchi specchi delle mie brame..